La Storia di Mango
Vantando antiche tradizioni storiche e culturali, il medioevo vide il piccolo paese di Mango, vitale protagonista di vicissitudini dovute alla sua posizione strategica nei luoghi di passaggio di quella via Magistra Langarum, che lungo le colline di Langa, scendeva fino al mar Mediterraneo, passando pei comuni di Trezzo, Frave, Rocchetta Belbo, Castino, Cortemilia, Scaletta, Cairo. Al seguito della rivoluzione Francese, divenne paese giacobino, che innalzò l'albero della liberta, in aperta rivolta contro i feudatari, i Marchesi di Busca. Giacobini : Membri del club politico francese 'Società degli amici della Costituzione', fondato nel 1789 durante la Rivoluzione francese. Il nome deriva dal loro luogo d'incontro, un ex convento parigino dei domenicani, o jacobins. Mirabeau e Maximilien Robespierre furono tra i fondatori, ma fu il secondo a divenirne capo indiscusso. Composto di circa 3000 membri a Parigi, il club si diffuse rapidamente controllando 1200 società affiliate in tutta la Francia e acquistando un enorme potere politico, che raggiunse l'apice quando fu creata la Convenzione nazionale, l'assemblea rappresentativa francese che fu attiva dal 1792 al 1795. Favorevoli nei primi anni alla monarchia costituzionale, dopo la tentata fuga dalla Francia di Luigi XVI (1791), i giacobini si spostarono su posizioni repubblicane e democratiche. Alcuni elementi estremisti del gruppo acquisirono poi il controllo del movimento e, dominando il Comitato di salute pubblica, affondarono il paese nel Terrore con l'uso sistematico della violenza: fecero uccidere i girondini moderati e giustiziarono migliaia di oppositori. Il club perse gran parte del suo potere con la caduta di Robespierre in seguito al colpo di stato del 9 termidoro (27-28 luglio 1794), e venne bandito dalla Convenzione nel successivo novembre. E' probabile che il borgo già esistesse in epoca romana: con il nome di Mangiana Colonia esso comparve infatti nella Tavola Alimentaria di Traiano. Il suo compito era quello di fornire viveri alle truppe veterane dell'imperatore. Si ritiene che proprio i Veterani avessero qui fondato una loro colonia, dando origine al paese. Lo stemma di Mango nacque quando, verso il 1275, i tre antichi borghi, Frave, Vaglio e Vene con i loro relativi castelli, distrutti dagl' astigiani e le loro famiglie, si unificarono su una collina, dando vita ad un nuovo paese " Mangano " ( Mango oggi ) quindi a un nuovo stendardo con tre torri, che ricordasse appunto i tre castelli distrutti. L'insediamento di Mango risale al 1275, quando sul crinale di una dolce collina tra le valli del Tinella e del Belbo, le famiglie di tre più antichi borghi " Frave, Vaglio e Vene, e di un quarto villaggio, Lanlonzo, tutti distrutti dall'esercito Astigiano in guerra con quello Albese, vi si rifugiarono e diedero vita ad un nuovo abitato. La domenica delle palme del 1274, gli Astigiani erano stati sconfitti dagl'Albesi, alleati di Carlo d'Angiò, nella battaglia di Cossano. Quindi, per vendicarsi di quella sconfitta, l'esercito Astigiano, rase al suolo quei tre piccoli villaggi, creando così inconsapevolmente il paese che oggi è Mango. Carlo I d'Angiò ( 1226 - Foggia 1285), re di Napoli e di Sicilia (1266-1285), capostipite della dinastia degli Angioini, figlio di Luigi VIII, re di Francia, e fratello di Luigi IX, dal quale ottenne il titolo di conte d'Angiò e del Maine. Tramite il matrimonio contratto nel 1246 con Beatrice, figlia di Raimondo Berengario V, divenne anche conte di Provenza. Nel 1248 accompagnò il re Luigi IX nella settima crociata. Nel 1254 fece ritorno in Europa, dove estese i propri domini impossessandosi delle contee di Ventimiglia (1258) e di Cuneo. Nel 1266 Sconfiggendo Manfredi di Svevia nella battaglia di Benevento, Carlo I d’Angiò si impossessa del Regno di Sicilia. Nel 1285 Carlo troverà la morte nel tentativo di riconquistare la Sicilia passata agli Aragonesi in seguito alla rivolta dei Vespri.
Il Castello di Mango
Venne edificato dopo che nel 1275 l’esercito astigiano rase al suolo i castelli di Frave, Vaglio, Vene e il villaggio di Lanlonzo, per ritorsione nei confronti di Alba che la domenica delle Palme 24 marzo 1274 lo aveva umiliato battendolo in campo aperto a Cossano Belbo. Di quell’antico episodio resta memoria nello stemma comunale che indica tre torri a emblema del passato. Il nome di Frave compare in parecchi documenti medievali con la forma Fravega, Fauriis, Fabreis, Fabricas, Fraeis ed era una località importante perché sotto le mura e le torri del maniero passava la via "Magistra Langarum", che da Alba, toccando Trezzo, Frave, Rocchetta Belbo, per Castino, Cortemilia, Scaletta e Cairo conduceva alla riviera. E forse era l'antica strada romana che da Finale saliva fino alla curia di Orco e di Mallare, quindi a Scaletta e di qui proseguiva per Spigno o per Cortemilia fino a Frave e Alba.
Un raccordo che ha lasciato traccia nella gastronomia locale: dai vigneti della Langa partivano uve e vini, dalla Riviera arrivavano il pesce, il sale e l'olio. Anche per questo l'Enoteca Regionale del moscato di Mango, con sede nel castello, attraverso lo sviluppo del progetto territoriale basato sul mito del "cavaliere d'aleramo", ha un gemellaggio con la Liguria di Ponente, in particolare con i prodotti dell'entroterra e di Dolceacqua, patria dei vigneti collinari, finalizzato al collegamento e alla promozione di tre prodotti tipici: il moscato, la nocciola e l'ulivo.
L’attuale castello di Mango sorge dalle fondamenta di un fortilizio costruito con funzioni eminentemente strategiche sul finire del secolo XIII, con tutte le connotazioni tipiche del periodo: camminamenti segreti che sbucavano in aperta campagna, prigioni, luoghi di tortura, pozzi dove far sparire avversari irriducibili e pericolosi.
Il palazzo è oggi il fiore all’occhiello di Mango, dopo essere stato per secoli residenza estiva dei marchesi di Busca che lo vollero sontuosamente arredato e con il primato di un giardino celebrato per le piante ornamentali e le colture floreali. Al suo interno oggi è ospitata al piano terra l’Enoteca Regionale del Moscato d’Asti, degli spumanti del Piemonte e dei Dolcetti di Mango.
Castello dei Marchesi di Busca